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Ottant'anni di storia delle Funivie di Oropa

Non si sa quale sia stato lo spirito con cui alcune persone, all’inizio del secolo scorso, si siano riunite con l’intento di dare un nuovo volto alla conca di Oropa, dove dal 1200 l’attrattiva principale era stata la preghiera ed il raccoglimento, cosa che nel silenzio, nella solitudine e tra gli splendori della natura, risultavano particolarmente efficaci. Di sicuro si sa che, mentre il nuovo Santuario era ancora in costruzione, esattamente il 19 agosto del 1924, veniva istituita la Società Anonima Teleferiche Oropa (S.A.T.O.) sotto la presidenza di Corradino Sella, con un capitale sociale di ben 1.300.000 £ con l’intento di agevolare la salita al Lago del Mucrone per gli appassionati di montagna e per i sempre più numerosi turisti che il culto della Madonna Nera portava ad Oropa.
Il giorno del primo consiglio, dopo la definizione delle cariche, dei poteri di cui erano investite, dell’organizzazione dell’ufficio e delle convenzioni con il Santuario di Oropa per l’utilizzo dei terreni e con il CAI per la collaborazione nel servizio ristorazione presso il Rifugio Monte Mucrone all’alpe Strada (in prossimità dell’attuale Rifugio Rosazza), veniva progettata quella che sarebbe diventata la prima funivia in Piemonte, la sesta in Italia e, all’epoca, la più alta d’Europa.
Progettata e costruita dalla ditta Zuegg di Merano partiva dal “Piano del Vittino” a 1214m ed arrivava nei pressi dell’Alpe Strada a 1868m con una lunghezza orizzontale di 2260m, in tre campate con due pilastri in cemento, ancora oggi visibili, con una pendenza media del 306 per mille. Le due cabine da 16 passeggeri ciascuna, con solo tendine al posto dei vetri, viaggiavano alla velocità di 4,1 m/s garantendo così una portata di 130 persone/ora. I lavori di costruzione richiesero un po’ più di tempo rispetto ai giorni preventivati, ma il 15 settembre 1926 i primi viaggiatori furono trasportati a monte. I biglietti costavano 20£ per la salita, 10£ la discesa e 25£ per l’andata e ritorno. Oltre 32000 persone provarono l’ebbrezza del viaggio nel solo primo anno di esercizio portando un utile nelle casse di ben …..5000£!
La gestione era attiva e le considerazioni sulla crisi economica in atto, portò ad una diminuzione dei prezzi in biglietteria (rispettivamente 12, 8 e 15 £) ed ad un aumento dell’avanzo netto nel bilancio!
Nel 1928 si dotò la funivia di un motore in corrente continua e di un gruppo di batterie per ovviare alle frequenti interruzioni di alimentazione della linea elettrica.
Nell’estate del 1930 venne decisa la costruzione di un trampolino per il salto con gli sci poco più in alto della partenza della funivia. Nel 1931 viene decisa una ulteriore diminuzione dei prezzi per allinearsi con le altre realtà del Trentino e della Lombardia (6£ Viaggio singolo e 10£ per l’Andata e Ritorno….praticamente gli stessi di oggi in €!).
Nel 1933 la scomparsa di Corradino Sella porta alla presidenza Augusto Halenke sotto la cui guida vengono sostituite le vetture con altre in lega leggera, con i vetri alle finestre, un porta sci da applicare all’esterno nei mesi invernali ed una capienza di 25 persone. Inoltre si comincia a parlare di un impianto per raggiungere il Monte Camino, spettacolare terrazza sulle Alpi, ma esaminati i preventivi per una funivia, si decide di rimandare l’investimento.
Si arriva così al 1934, quando viene progettato uno slittone sperimentale in legno per aiutare gli sciatori a coprire i 180m di dislivello dal Lago del Mucrone alla Bocchetta del Mucrone su una lunghezza di 350m vincendo una pendenza media del 67% e che inizia i suoi viaggi all’inizio del 1935.
L’afflusso di turisti in quota spinge alla costruzione di un albergo per ospitarli e così nello stesso anno viene posata la prima pietra del Ristorante Albergo Savoia. Nel 1936 viene elettrificata la slittovia e si cominciano le prime lezioni di sci al Lago del Mucrone, da parte del Sig. Ramella Emilio al quale viene affidata anche la manutenzione delle piste e l’uso di un locale ricovero sci annesso all’albergo Savoia.
Gli investimenti non si fermano e nel 1938, oltre a migliorare alcuni particolari dell’Albergo Savoia, viene costruito il “Patinoir” da utilizzarsi come gioco di bocce estivo e per il pattinaggio invernale, e viene sistemata la strada per il Lago posando una conduttura per l’acqua “potabile” e la piste da sci per la slittovia.
Nel 1939 lo slittone il legno “malsicuro” viene sostituito da uno in metallo e “munito dei perfezionamenti tecnici che l’esperienza degli ultimi anni ha permesso di conseguire”.
L’anno successivo la difficoltà di approvvigionamento del carbone porta all’installazione di una cucina elettrica all’Albergo Savoia e nonostante la guerra si continua a lavorare alla sistemazione delle piste da sci cominciando la costruzione della pista “Ico Busancano”.
Il 26 febbraio del 1942 viene scritto nei registri dei consigli di amministrazione la seguente citazione: “ La Patria è sempre in armi e combatte strenuamente una dura guerra. Ai valorosi e eroici combattenti porgiamo il nostro augurio e la nostra riconoscenza”. Nel dicembre dello stesso anno viene installato un frigorifero all’Albergo Savoia.
La durezza della guerra si fa sentire anche ad Oropa nel corso del 1944, quando vengono asportate da ignoti la maggior parte delle apparecchiature elettriche e del macchinario della slittovia che sospende definitivamente il suo servizio. I danni alla struttura e all’arredamento del Savoia e agli impianti della Funivia (la fune portante fu danneggiata da una raffica di mitragliatrice durante uno scontro tra partigiani e Tedeschi) costringono alla temporanea chiusura degli stessi.
Il personale è tenuto in servizio anche durante il periodo di chiusura. Finita la guerra, il primo gennaio 1946, il Direttore d’esercizio degli impianti Ing. Franco Carlevaro, insieme a quattro operai, fece una corsa di prova per verificare le condizioni della funivia, ma la fune portante danneggiata si ruppe causando la caduta della cabina ed il ferimento fortunatamente lieve di tre persone.
Sostituite le funi portanti l’impianto riprese a funzionare nel giugno dello stesso anno, mentre il Savoia riprendeva a funzionare solo a Natale.
Le idee di innovazione non mancano e già nel corso del 1947 si studia la possibilità di raggiungere il Monte Camino. Abbandonata l’idea di una sciovia, nel mese di luglio si comincia la costruzione della Seggiovia monoposto, che comincerà il suo servizio il primo agosto dell’anno successivo, mentre la Società Sportiva Pietro Micca propone un ampliamento del Rifugio Capanna Renata.
Già in quegli anni l’alternanza di inverni nevosi o asciutti causava alternanza di afflussi. All’inizio del 1950 l’andata e ritorno in funivia era arrivata a costare 400£, mentre si parlava di ampliare la stazione di arrivo a monte e di costruire un chiosco nella stazione di valle.
Tra il 1953 e il 1954 la S.A.T.O. e la società della Seggiovia si riunirono nella SPA Teleferiche Oropa e venne costruita, dalla ditta Marchisio, una nuova sciovia nei pressi del Lago del Mucrone con una lunghezza di circa 200m ed un dislivello di 60m. Nell’estate, invece, il Lago era solcato da barche che venivano noleggiate dal sig. Nicolo Sisto.
La presidenza di Halenke durò fino al marzo del 1955, quando venne sostituito da Poma Filippo.
Alla fine degli anni 50 i turisti erano in crescita e la funivia cominciò a diventare “piccola” per le esigenze e si cominciò a studiare la possibilità di costruire un nuovo impianto per il quale ci furono ben sei proposte: una nuova funivia monofune con vetture da 20 posti in direzione della Regione Mora, una cabinovia a vetture biposto ad agganciamento automatico, una seggiovia ad attacchi fissi con pedana intermedia, una funivia che completasse la prima proposta nel tratto tra La Mora ed l’Albergo Savoia, una funivia va e vieni con vetture da trenta posti e tre sostegni intermedi tra Oropa e l’Albergo Savoia ed un impianto simile a questo, ma con un unico sostegno. Quest’ultima soluzione, all’inizio sconsigliata dai progettisti, si rileverà la base di ulteriori studi da parte dell’ing. Carlevaro nel corso del 1959 che, scartando l’ipotesi di un impianto a cabine biposto con agganciamento automatico e tracciato di fondo valle e di un impianto a doppia funivia con stazione intermedia di scambio, propendeva per l’impianto che ancora oggi vediamo in funzione e che vide la posa della prima pietra il 19 giugno 1960 ad opera della Piemonte Funivie per la parte impianti e della Ediltorno di Milano per le parti edili.
Nel corso dei primi anni 60 la presidenza passò a Guido Alberto Rivetti che in quegli anni vide l’ampliamento dell’albergo Savoia e del fabbricato della Seggiovia, la costruzione della nuova sciovia del Bersagliere, la sistemazione della piste “Gendarme” (in particolare del passaggio della “Putrella”) e della pista “Malpartus”, una nuova cabina di trasformazione, un impianto di distribuzione del gasolio per le caldaie dei singoli edifici ed anche l’inizio della costruzione della Funivia dell’Anticima.
Gli innumerevoli “cantieri” aperti nella conca poneva il problema della carenza di mano d’opera specializzata ed inoltre il trasporto dei materiali in quota dovette essere effettuato con la funivia anche di notte.
Il 28 gennaio 1962 veniva inaugurata la nuova Funivia Oropa Lago, lunga 2332m con un dislivello di 700m, cabine da 35 posti, un solo sostegno centrale ed una velocità massima di 9 m/s. La vera novità sono le funi portanti di tipo chiuso che consentirono un miglior confort nel viaggio.
La differenza di vedute all’interno del Consiglio portarono alla riduzione in corso d’opera rispetto ai progetti iniziali della costruzione del terrazzo panoramico ed alle conseguenti dimissioni del geometra Vaglio Rubens, progettista della maggior parte delle opere edili. Il 14 luglio del 1963 entrava in funzione la Funivia Lago Anticima del Mucrone, lunga 1032m, con un dislivello di 325m e due cabine da 15 persone ciascuna che viaggiavano a 7,5 m/s.
Nello stesso anno la S.A.T.O. diventa S.A.F.O.M. e viene aperto, in prossimità della seggiovia, un negozio di vendita e noleggio di articoli sportivi.
Nel 1964 lo skilift “Paradiso”, che era stato installato in prossimità della partenza della Funivia “vecchia”, viene trasferito a monte, in prossimità dell’Albergo Savoia.
Inoltre la richiesta da parte del Ministero dei trasporti di modifiche sostanziali all’impianto della seggiovia del Monte Camino porta il Consiglio alle prime valutazioni per un nuovo impianto in sostituzione, ma il servizio della seggiovia proseguì, con alcune proroghe, fino al 15 maggio del 1967.
Dalla chiusura della seggiovia dovettero passare circa tre anni di discussioni, proposte e suggerimenti per arrivare a reperire i fondi per la costruzione della nuova Cabinovia del Monte Camino, nonostante le difficoltà che l’alluvione portò nei territori biellesi in quegli anni.
Agli inizi del 1970 lo skilift Marchisio al Lago del Mucrone veniva sostituito dal nuovo skilift Leitner mantenendo il tracciato e le caratteristiche principali.
La crescita di questi anni garantì ai turisti ad agli sciatori un ampio territorio ben servito ed attrezzato per i successivi vent'anni, ma lo spirito di rinnovamento e di crescita lasciò la Conca di Oropa insieme alla crescita economica degli anni 80 che videro l'apertura verso mete più lontane ed ora più facilmente raggiungibili. Così il 5 gennaio 1987 le grosse difficoltà economiche e le inderogabili necessità di adeguamento degli impianti alle nuove norme di sicurezza portarono alla chiusura degli impianti.
Solo una "cordata" promossa e sostenuta da un gruppo di privati, consentì alla S.r.l. Funivie della Muanda (società nata nel 1981 con lo scopo di valorizzare turisticamente il costone omonimo, alla base del Monte Mucrone e che era giunta a prevedere la costruzione di una nuova funivia che dal tracciolino portasse turisti e sciatori alla parte più alta  della Muanda) di rilevare gli impianti e gli immobili dall'A.F.O. ed istituire la Funivie Oropa S.p.A. aumentando il capitale sociale da 43 milioni ad un miliardo in azioni da 1000£ ciascuna e dando vita ad una cordata tra Unione degli Industriali Biellesi, vecchi soci della S.r.l., privati cittadini, Comunità Montana, Ascom, Comune di Biella e Camera di Commercio di Vercelli per reperire i fondi necessari alla riapertura, il 2 luglio 1988, della sola Funivia Oropa Lago.
Nel marzo del 1989, dopo i lavori di revisione generale ed i ritardi causati dall'esecuzione delle prescrizioni imposte dal Ministero dei Trasporti, può riaprire al pubblico la sciovia baby al Lago del Mucrone.
Nel febbraio del 1990 anche la Cabinovia del Monte Camino, dopo la conclusione della Revisione Generale sospesa nel 1986, riprendeva il servizio con le nuove cabine in acciaio inox, le scale e passerelle sui sostegni ed i nuovi circuiti di sicurezza.
I segni delle difficoltà economiche di quegli anni sono ancora oggi visibili, ma grazie all'intervento del Comune di Biella, della Provincia di Biella, della Fondazione Cassa di Risparmio e della Camera di Commercio, la Funivia e la Cabinovia hanno superato anche l'onerosa Revisione Generale del 2001/02. Purtroppo la Sciovia non ha avuto altrettanta fortuna ed è stata smantellata alla fine della sua vita tecnica nel 2006. Nello stesso anno le necessità economiche costrinsero le proprietà a decidere di chiudere la S.p.A. e di istituire la Fondazione Funivie Oropa alla quale è stato affidato il compito di un rilancio turistico non solo degli impianti di risalita, ma anche di tutto il comprensorio della Conca di Oropa, ormai divenuta Riserva Speciale legata alla già esistente Riserva Speciale del Monte Mars. Non ci resta che augurare alla Fondazione tanti anni in cui poter scrivere altre pagine della storia di questo bellissimo territorio.

 

Archivio storico Funivie di Oropa
     

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